La signoria di Tommaso Campofregoso (1421-1435)

Il feudo dei Campofregoso in Lunigiana..
un ordinamento politico imposto dal di fuori e non
La signoria di Sarzana, creato da forze interne", era una nuova, seppur piccola, formazione geopolitica,che, comprendendo l'intero basso corso della Magra e le montagne che dominavano da oriente la valle, possedeva una non trascurabile importanza strategica; essa costituiva uno stato-cuscinetto" tra Firenze, Lucca e Genova, il cui possesso permetteva il controllo del corso della Magra e delle vie che dall'Appennino ligure e parmense si dirigevano verso la Toscana; in particolare, Sarzana era il centro della Lunigiana, non solo nell'ambito politico ma anche in quelli economico, culturale e religioso.


Il Campofregoso, arrivato a Sarzana, si stabilì nel forte di Sarzanello, già sede dei vescovi lunensi, insieme alla moglie Marzia, figlia di Giangaleazzo Manfredi
signore di Faenza, al fratello Spinetta e alla cognata Ginevra, in seguito ampliandolo, rafforzandolo e abbellendolo per poter ospitare una vera famiglia signorile; Tommaso, infatti, vi condusse una vita "principesca", più di quanto aveva fatto in Genova, e si circondò di una corte di notai, giureconsulti, uomini di lettere, che molto opportunisticamente celebrano il principe letterato e mecenate che ha saputo costruire uno stato in cui trovano spazio le arti, le lettere e persino una biblioteca, ricca di preziosi testi.


Tommaso agì come un vero capofamiglia, "... come principe che si prende cura della discendenza e del lignaggio", attraverso una sapiente politica culturale e matrimoniale: inviando, ad esempio, dopo il 1425, i nipoti Nicolò e Pietro, figli
dei suoi fratelli Spinetta e Battista, a Firenze per farli istruire dal Toscanella; 4 oppure, sempre nello stesso anno, divenendo tutore, assieme alla cognata Ginevra, sorella della moglie Marzia e ormai vedova del fratello Spinetta, dei suoi cinque
figlioletti; o, ancora, mandando nel 1440 il nipote Nicolò a Venezia, presso il doge, perché desiderav "...
orbem visere et militaris rei studia", infine, contraendo, importanti matrimoni di vari nipoti.
I matrimoni dei Campofregoso, come, ad esempio, quello del fratello Bartolomeo con Caterina Ordelaffi dei signori di Faenza, si rivelarono non si
gnificativi tasselli nel processo di promozione nobiliare della famiglia, ma anche
scelte fortunate, preziosi strumenti di affermazione per la signoria lunigianese, in quanto Marzia e Caterina, lasciate per lunghi anni al governo di Sarzana, danno prova di abilità politica e di capacità gestionali".
Molto importanti furono anche le relazioni che Tommaso e altri Campofregoso instaurarono con prestigiose famiglie della zona, che davano lustro e stabilità alla signoria e procuravano ai Campofregoso nuove opportunità esterne, come i Pa-
rentucelli, gli Ivani, i Villani di Pontremoli, i Griffi ed i Calandrini; in quest'ultima si accasò in seconde nozze la madre del pontefice Nicolò V, che la considerò... come propria, proteggendola e beneficiandola, con una particolare attenzione
verso il fratellastro Filippo, fatto poi arcivescovo di Bologna, al quale venne delegata in un certo senso la gestione degli affari, non solo ecclesiastici, in Lunigiana".
Nel gennaio 1422 vennero stabiliti dei "capitoli" tra il duca di Milano e il signore di Sarzana, tuttavia, per sentirsi più "protetto", Tommaso, nel luglio dello stesso anno, pur conservando la signoria sui territori del sarzanese, li concesse in "accomandigia", per 5 anni, al Comune di Firenze, da cui ottenne anche un aiuto finanziario.
Questo sostegno era dovuto alla devozione dei Campofregoso nei confronti della Repubblica ma anche alla politica antiviscontea condotta da Firenze; questa, infatti, ottenne l'appoggio del Campofregoso e dei fuorusciti genovesi per con-
trastare militarmente il Visconti, che, già impegnato contro Alfonso d'Aragona e Firenze, fu costretto a munire e ad allertare le fortezze del Vicariato della Spezia
per contrastare eventuali attacchi del Campofregoso.
Nella primavera del 1425 Tommaso, in accordo con i Fiorentini, a loro volta alleati col sovrano aragonese, tentò un colpo di mano per cacciare il Visconti da Genova, ma l'impresa non andò a buon fine; stesso esito ebbe un altro tentativo
operato dal Campofregoso, alleato ai Fieschi, anche loro dal 1424 in "accomandigia" con Firenze, contro Genova nell'estate 1427. Nel corso del seguente triennio i rapporti tra Filippo Maria Visconti e il signore di Sarzana furono meno conflittuali, nonostante quest'ultimo non avesse completamente tralasciato le proprie mire sullo stato genovese.

Tommaso, infatti, in tale periodo si dedicò maggiormente alla cura degli affari della sua signoria: tratta con Firenze delle
differenze con gli uomini di Nicola; attraverso gli Anziani e il Consiglio di Sarzana si lamenta presso la comunità fiorentina dell'ingiuria fatta dagli uomini di Lerici, che erano sotto la signoria del re d'Aragona, riguardo alla giurisdizione dei monti Caprione, che appartenevano a Sarzana .
Nel corso del biennio 1431-1432 riprese la guerra tra Firenze, Venezia e i loro alleati, tra i quali i Campofregoso, da un
lato, e Milano, Genova e i loro aderenti,
dall'altro, sia in mare che in terra; anche la
Lunigiana e la Riviera di Levante furono
teatro di ripetute battaglie.
In questo periodo le relazioni tra la signoria di Sarzana e Lucca, alleata del duca : Filippo Maria Visconti, si fecero più strette e cordiali, rivelando "... l'acutezza di Tommaso e l'autonomia che egli riuscì a conservare in politica, destreggiandosi tra vicini tanto più potenti di lui. La rivalità di Lucca contro Firenze poteva infatti essergli utile, per un'eventuale presa di posizione nei confronti della stessa Firenze .
Negli anni della sua signoria sarzanese, dal 1422 al 1435, Tommaso si dimo-
strò un abile politico ed un accorto diplomatico ma, pur essendo affezionato al suo
feudo, lo considerò come un trampolino di lancio per tentare di riconquistare il
dogato a Genova. La sua signoria, comunque, pur essendo una formazione poli-
tica imposta dall'esterno, si inserì in modo soddisfacente nella realtà locale e si può affermare che l'avvento dei Campofregoso determino una ridefinizione del ruolo della città a seguito della loro presenza e della loro corte, dell'introduzione di nuove forme di esercizio del potere, della creazione di nuovi apparati amministrativi e fiscali e del movimento di danaro necessario a sostentare, soprattutto sul piano militare, questa politica .

Testo: Marco Biagioni
Disegno: Andrea C









Commenti

Popular Posts

Social